Intervista a Benedetta Tirri: “Tra le note del mio pianoforte mi sento viva e intanto sogno Sanremo Giovani”

Se frequentate assiduamente i social, avrete già sicuramente sentito parlare di Benedetta Tirri, giovane cantautrice irpina che si è fatta notare da molti artisti noti suonando le loro canzoni al piano bendata e che ora sta iniziando a percorrere una strada tutta sua. È infatti uscito venerdì 11 marzo su tutte le piattaforme digitali “Persa”, il suo nuovo singolo prodotto da Meltina Records e distribuito da Ingrooves di Universal Music Group in collaborazione con Orangle Publishing. Un brano dal mood malinconico, minimal, il cui significato è molto vicino al periodo storico che stiamo vivendo, responsabile di spaesatezza e disorientamento.
Abbiamo raggiunto Benedetta per farci raccontare qualcosa di lei e del suo progetto.

Com’è nata la tua passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
La musica fa parte di me da sempre, è difficile da spiegare. Ricordo che, all’età di 4 anni, mi regalarono una piccola tastiera e io la stringevo a me come se fosse una bambola.
Gli artisti che hanno influenzato il mio percorso artistico sono davvero tanti.
Solitamente ascolto sempre un po’ di tutto.
Amo particolarmente la musica italiana cantautorale e la musica pop inglese. Adoro artisti internazionali come i Coldplay, Avril Lavigne, mentre tra gli italiani Ermal Meta, Fabrizio Moro, Enrico Nigiotti ecc.

Come definiresti la tua proposta musicale con solo tre aggettivi?
Sincera, riflessiva, sognante.

Ti sei fatta notare sui social registrando bendata delle cover piano solo. Com’è nata l’idea?
Il suonare bendata è nato così per puro
gioco. Quando suono in questa modalità per me è qualcosa di magico. Non ho mai avuto la possibilità di studiare uno strumento musicale e riprodurre ad orecchio ciò che ascolto è sempre stata una caratteristica che mi contraddistingue.
Sul web ho attirato l’attenzione di diverse persone tra cui anche molti cantanti noti come Emma Marrone, Francesco Gabbani e Ermal Meta.
Quando premo un tasto del pianoforte è come se qualcosa in me scoppiasse,viene fuori un mondo intero. E’ come se continuando a premere tutti quei tasti uscisse la melodia della mia anima. Mi sento viva tra tutte quelle note.

Sei autrice dei tuoi brani; quando hai iniziato a sentire la necessità di raccontare la tua vita in musica?
Scrivere musica mi ha sempre fatto star bene con me stessa, forse per questo ho iniziato quando ero piccola. Raccogliere in un quaderno i miei primi testi, le melodie, era il mio modo di entrare in un’altra dimensione, di vivere la magia della musica.

E se qualcuno invece scrivesse un brano per te, chi vorresti che fosse?
Ermal Meta senza ombra di dubbio. È un artista che ammiro tantissimo, nonché il mio cantante preferito con il quale ricerco sempre ispirazione. Un suo brano sarebbe un sogno.

Hai appena pubblicato la tua nuova canzone “Persa” e nel ritornello canti “Mi farebbe male se non ti avessi qui con me”. A chi sono dedicate queste parole?
Ho pensato allo stato d’animo di una persona che si trova spaesata, che vive un momento di profonda difficoltà e le uniche certezze della propria vita le ricerca nel partner.
Il testo può essere inteso anche non strettamente in senso autobiografico. La spinta alla scrittura non nasce dal mio vissuto, cerco di trarre l’ispirazione dal mondo che mi circonda, immedesimandomi in prima persona in certe situazioni. Il personaggio protagonista di “Persa” può essere sia una donna che un uomo, non è rilevante il sesso ma le emozioni che si vivono in quel momento.

È il sesto singolo che pubblichi nel giro di un anno e mezzo. Sei al lavoro anche su un progetto più grande?
Realizzare nuovi testi e comporre altre canzoni è il mio pane quotidiano. Ogni volta che esce un singolo per me è un qualcosa di grande, perciò il prossimo lo sarà ancora di più. Con il mio produttore Alessandro Cecconi della Meltina Records sicuramente realizzeremo un EP e proveremo ad agganciarci a qualcosa di maggiore importanza.

Qual è il tuo grande sogno legato alla musica?
Vorrei fare del mio sogno la mia professione. Dopo questo lungo periodo di pandemia il mio sogno più grande è quello di potermi esibire, di far ascoltare la mia musica, le mie parole, non importa il contesto, ma vivere di musica.
Certo, non mi dispiacerebbe poter partecipare a Sanremo Giovani o potermi esibire all’Arena di Verona. Un domani ci spero, serve tanto impegno e determinazione e soprattutto fortuna. Con il mio pianoforte, la mia penna ed il mio quaderno intanto sogno.

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