Dopo essere arrivata tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani 2021 con il brano “Cazzo avete da guardare”, Angelica Littamè – in arte Littamè – torna con il suo nuovo singolo “Respiro su Marte” (Matilde Dischi/Artist First), brano dalle sonorità pop con una forte impronta elettronica in cui viene raccontata una mancanza di intesa che porta la cantautrice a sognare di fuggire lontano e trovare la propria dimensione in una realtà completamente diversa.
Abbiamo raggiunto Angelica per farci raccontare qualcosa di questo brano e di lei.
Che ricordi hai dell’esperienza di Sanremo Giovani?
Di ricordi tengo solo quelli belli! Risate con i concorrenti, prove su prove, musica, lacrime, agitazione, libertà e liberazione. Ricordo il mio sorriso a 45 mila denti una volta uscita dal teatro: nonostante non fossi tra i primi tre ero, e sono tuttora, felicissima di non aver deluso in primis me stessa e poi tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto. Ricordo la collaborazione tra noi ragazzi e la voglia di portarcela a casa tutti nel migliore dei modi. Ricordo anche il gusto di mangiare un bel panino post serata! Sanremo è Sanremo, anche Giovani.
Oggi torni con un nuovo singolo, “Respiro su Marte”. Come nasce questo brano?
Nasce dalla mia esperienza di vita, nasce grazie a Stefano Paviani e Nicola Messedaglia che mi hanno aiutato nella stesura del testo e poi lo hanno anche prodotto. Nasce in un momento particolare e molto riflessivo. È stato parecchio difficile scriverlo perché rivela tante cose della mia persona.
Due canzoni molto diverse tra di loro ma che a noi sembrano legate da un filo perché hanno in comune una richiesta d’ascolto; nel primo caso generale, nel secondo invece più intima. Ti senti incompresa?
Diciamo che “Cazzo avete da guardare” è nato per far sentire le persone, soprattutto quelle vicino a me che hanno passato brutti momenti, libere di condividere la loro esperienza con me. Perché in fondo tutti siamo stati vittime di pregiudizi, critiche, chi in maniera più pesante e chi in maniera più leggera, ma ognuno ha la propria sensibilità e bisognerebbe sempre averne rispetto. “Respiro su Marte” invece è un mettere a nudo proprio il fatto di non sentirmi capita, a volte, da alcune persone a cui tengo tantissimo. E a volte per non ferire loro mi faccio piccola e tengo tutto dentro perché mi autoconvinco di poterle superare, ma a volte, le parole pesano tanto.
Canti “Dici sono una scema, quando piango per niente”: hai trovato difficoltà nel metterti così a nudo in una canzone? Quando hai sentito la necessità di raccontare la tua vita in musica?
Sì. Ho avuto parecchie difficoltà perché sono cose che non ho mai detto a nessuno, sono cose di cui a volte sono gelosa ma perché essere gelosa di qualcosa che fa male? Meglio liberarsene. La pandemia, in questo caso, ha aiutato il mio coraggio ad uscire fuori. In pieno lockdown ho avuto modo di sentirmi, di ascoltarmi, di approfondire la conoscenza di me stessa e ho solo espresso il desiderio di stare bene. Via le cose brutte.
“Che sono quella diversa”: cosa significa per te sentirsi diversi?
Per me è avere delle proprie idee, dei propri gusti, dei momenti in cui hai voglia di stare con te stesso, dei momenti in cui sorridi, dei momenti in cui vuoi solo stare in silenzio, dei momenti in cui piangi senza motivo, dei motivi in cui balli per tutta la casa con le cuffiette alle orecchie; fare delle sfuriate, urlare a squarciagola e cantare. Nel proprio mondo, nel proprio modo.
“Mi fa specie che non ami mai le mie manie”: quali sono le manie di Angelica?
Ce ne sono tante! Essere sempre organizzata per calcolare il tempo per prepararmi, avere le scarpe sempre strette uguali (le rilego finchè i lacci non sono alla stessa larghezza), avere sempre tempo per ascoltare della musica in pace da sola, girarmi le dita in continuazione, avere il trucco perfettamente simmetrico e altre che ora ovviamente non ricordo!
Com’è nata la tua passione per la musica e quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzata?
È nata perché qui in casa si ascolta sempre tanta musica e fin da quando sono bambina le mie orecchie ascoltano solo belle note. A 16 anni ho preso coraggio e ho iniziato a prendere lezioni di canto, fino a non poterne fare più a meno.
Ascolto tantissimo Elisa, Florence & the Machine, un po’ di indie, Negramaro, Coldplay, Birdy. Ho sempre ascoltato tantissima musica internazionale e forse quella ha un po’ influenzato il mio mondo.
Come definiresti la tua proposta musicale utilizzando solo tre aggettivi?
Personale, tosta, dritta al punto.
Sogni e progetti futuri?
Cantare di fronte a tante persone con cui condividere esperienze di vita, ridere, capirci. Nel mio futuro imminente continuerò a scrivere e a fare musica.